Raoul Schrott, nato nel 1964, austriaco e cosmopolita, è uno degli scrittori di lingua tedesca più interessanti ed eclettici del nostro tempo. Poeta, romanziere, saggista, traduttore e studioso di letterature comparate, unisce nei suoi scritti saperi diversi, riuscendo a coniugare poesia e scienza, studio sulle origini della tradizione culturale europea e audace sperimentazione formale, storia universale e questione esistenziale. Ha studiato a Innsbruck, Norwich e Parigi – dove è divenuto segretario personale di Philippe Soupault – dedicando i suoi primi studi scientifici al dadaismo.
Dopo il successo ottenuto col romanzo Finis Terrae. Ein Nachlass (Finis Terrae. Un lascito, 1995) si sono susseguite numerose altre prose, tra cui Tristan da Cunha oder Die Hälfte der Erde (Tristan da Cunha o La metà della Terra, 2003) e il recente Eine Geschichte des Windes (Una storia del vento, 2019). È autore di un poema epico intitolato Erste Erde (Prima Terra, 2016), in cui ripercorre la storia dell’Universo, dall’esplosione primordiale fino alla comparsa dell’essere umano. Attualmente lavora a un grande progetto sulle costellazioni celesti.
Il deserto di Lop, nella traduzione di Giulia A. Disanto, è la prima edizione italiana di una sua opera in prosa.